TEMPORARILY CLOSED

Con “Temporarily Closed” ho cercato di offrire un documento sullo stato che ha colpito alcune strutture della Romagna a seguito del primo lockdown durante la pandemia del virus COVID-19.
Nel lavoro la mia attenzione si è concentrata sulla condizione di paesaggi semideserti e scene d’interni evacuati improvvisamente che documentano la situazione di quei giorni per molti luoghi della terra del divertimento e della convivialità per elezione. Gli spazi assumono in queste immagini un aspetto irreale ed onirico, un soffio di silenzio li avvolge, tutto è fermo ed ovattato, sospeso nell’attesa di tornare in vita.
“Temporarily Closed” è uno sguardo critico dal quale è nata una profonda riflessione sulla fragilità umana e la consapevolezza di essere creature vulnerabili se poste di fronte a spazi vuoti e silenzi che diventano assordanti.
La figura umana, è scomparsa, è messa in disparte; diventano preminenti il vuoto, i colori, le forme pure delle architetture. Edifici, palazzetti, scuole e musei, tutti nati per ospitare ed accogliere, diventano soggetti silenziosi e senza tempo, sospesi in un’attesa metafisica di essere nuovamente animati.
In “Temporarily Closed” viene offerto quanto di lucente continua ad esserci se ci immergiamo nel suono del silenzio che generano queste vuote architetture. Un’esperienza di apertura, il desiderio di proiettarsi verso altro da sé, di sentirsi invisibili e discreti come quei luoghi, un colloquio di linee, forme, di vuoti ed echi.
Covid-19 non si vede ma è una presenza costante, un protagonista scomodo che incombe in tutte le immagini.